Siete sintonizzati su HIDDEN ROOM, la rubrica di Dagoes Magazine dedicata all’Hip-Hop underground.
In ogni articolo cercheremo di illuminare le zone meno conosciute e underrated della scena, guidandovi tra le “stanze nascoste” di un genere pieno di protagonisti e diverse sfaccettature.
Le testate mainstream difficilmente prendono in considerazione le perle nascoste che troverai su HIDDEN ROOM, quindi prepara la tua torcia e inizia questo percorso consapevole che scoprirai tesori e segreti che vivono lontano dagli occhi del grande pubblico.
Il format è a cura di Sick Boy Simon e Brnà Diggz.
Iniziamo con le segnalazioni della settimana:
“Two Nights In Marrakesh” – Al.Divino x Big Ghost Ltd
L’m.c. del Massachusetts non resta mai troppo tempo senza proporre nuove uscite, questa volta ha scelto le strumentali ossessive e quasi tutte drum-less di Big Ghost Ltd.
I più attenti conosceranno già il nome di Big Ghost, l’avatar di una misteriosa e anonima personalità online. Qualche anno fa firmò la hit underground “Fendi Seats” di Conway e Westside Gunn (Griselda Records). Questo è un disco dal mood compatto, la ricerca sonora etnica e psichedelica effettuata sui samples cuce insieme tutte le tracce del disco, creando un tappeto sonoro globale altamente omogeneo e dopato.
Al Divino protagonista lirico assoluto visto che non si avvale di alcun featuring.
“The Grand Finale 2021″ – Page Kennedy ft. The Game, Locksmith, Mysonne, Royce Da 5’9”, 3D Natee, KXNG CROOKED, Grafh e Ransom
Questa “posse-cut” omaggia esplicitamente l’omonimo classico dell’89 prodotto da Dr. Dre per i suoi N.W.A. & The D.O.C. A distanza di più di 30 anni, ciò che lega questi due singoli è l’utilizzo del medesimo campione “Chocolate City” dei Parliament. Gli mc’s presenti nel brano sono tutti di caratura consistente e l’esperimento “90s” risulta ben riuscito. The Grand Finale 2021 è una parentesi nostalgica per gli amanti della west coast old school, nonostante siano presenti anche protagonisti da NY, Detroit e altre capitali degli US.
Il brano non porta nulla di sconvolgente o innovativo, nient’ altro che la tipica e sana tradizione del rap di autocitarsi, nutrirsi di se stesso e proiettarsi nel futuro.
“Space Bar” – Your Old Droog
Altro artista instancabile è questo rapper e produttore di origine ucraina naturalizzato a Brooklyn, New York. Your Old Droog è stato spesso paragonato a Nas, al punto che online si sono sviluppate delle teorie fantasiose secondo cui l’ EP di debutto “Your Old Droog” – 2014, sia in realtà stato scritto e registrato da Nas sotto questo alter ego. La notizia ovviamente è falsa, l’artista di origine ucraina dal canto suo ha interpretato il tutto come un grande complimento. In questo progetto le produzioni sono curate da 88 Keys, Nicholas Craven, SadhuGold e Elaquent che confezionano 30 minuti intesi di Hip Hop hardcore newyorkese.
Nella traccia “Dom Perignon” la somiglianza vocale e metrica con Nas e’ qualcosa di effettivamente destabilizzante al primo ascolto.
“Hagler” – Marv Won
Questo m.c./producer appartenente alla crew Fat Killahz è maggiormente conosciuto nel circuito delle battle rap che in quello del music publishing, nonostante ciò recentemente pare abbia mostrato potenzialità liriche e sonore notevoli, con tre EP all’attivo. In questa nuova uscita il “concept” del rap omaggia il pugile Marvin Hagler. L’attuale progetto è il seguito del recente EP “Rabbits Can’t Shoot” che annovera tra i featuring tanti artisti della scena Detroit, come in “Harmony Korine” con Guilty Simpson, Ty Farris, & Clemmye. La cover del precedente disco ritrae un coniglietto rosso con un’arma in mano per smentire il vecchio detto “It ain’t no fun when the rabbit’s got the gun”. La nuova uscita sembra essere un ottimo equilibrio tra tecnica da battle rap e storytelling.
“12am in ATL” – Reason ft. Isaiah Rashad, Benny The Butcher, Doe Boy & Kal Banx
L’EP che contiene il brano è stato pubblicato dalla Top Dawg Entertainment che ci ha abituati a musica di altissimo livello. In questo singolo regnano dei samples oscuri e un drum kit minimale e sporco, altro esperimento che conferma il ritorno del “BoomBap” come maggiore trend 2021-22.
RJ Payne – “Hells Fury” ft. Royce 5’9, Cory Gunz, Papoose, Rah Digga, Kay Slay
RJ Payne incrementa il suo catalogo di nuove uscite quasi ogni settimana, tra queste spicca anche “Blood Sport” prodotta dal giovanissimo Young Bangas, figlio del brutale Stu Bangas. In Hells Fury si alternano sei diversi artisti in una “time- lenght” abbastanza considerevole, il brano infatti dura oltre sette minuti.
Stu Bangas – “Deathwish”
Sono almeno 15 anni che Stu Bangas produce strumentali per i migliori artisti del panorama hardcore e underground ma questo è il suo primo disco solista. Tra i vari brani merita menzione il cruento “So What You Wanna Do” con Ill Bill e Vinnie Paz, leader dei Army of the Pharaohs (AOTP). In questo gap temporale Stu Bangas sembra maturato a livello compositivo ed evoluto a livello di sound design.
“How It’s Gon Be” – Terayle ft. Wavyy Jonez
Il brano è estratto dall’album di debutto “Hyena” che ospita parecchi artisti oltre al già citato Wavyy Jonez.
Terayle, conosciuto in U.S. per lo più come attore, si afferma ora anche come storyteller. La strumentale è caratterizzata da un sample esotico che conferisce al brano un atmosfera da primi anni 2000, sia per il sound design che per il mondo in cui e’ stato flippato il sample e costruita la parte ritmica.